Friday 12 January 2007

Manifesto

PREMESSA
1. Qualsiasi sequenza di suoni, se prodotta o ascoltata con l'intenzione di produrre un senso, definisce un linguaggio sonoro.
1.1. Lo scopo per chi suona è, considerato un certo linguaggio sonoro, produrre opere cercando di utilizzare nel miglior modo possibile un linguaggio.
1.1.1. Per "miglior modo possibile" si intende la realizzazione di un prodotto ricco e con pochi errori. I confini della ricchezza sono dati dalle possibilità acustiche dello strumento, dalle modalità di produzione e quindi dagli elementi del linguaggio che si usa (dal vocabolario e dalla sintassi).
1.1.1.1. Utilizzare al massimo le possibilità acustiche dello strumento. Misurarsi con esse, scoprire nuovi suoni.
1.1.1.2. Le modalità di produzione combinano in diverso grado le pratiche della composizione e quelle dell'improvvisazione o composizione istantanea. Queste due pratiche sono l'analogo della scrittura e dell'espressione orale in una lingua naturale. Il mio modo è quello dell'improvvisazione.
1.1.1.2.1. Rapporto con l'armonia occidentale. L'utilizzo di linguaggi che scaturiscono dalla pratica compositiva scritta, che col tempo hanno raggiunto anche grazie alla scrittura altissimi livelli di complessità formale, come nel caso della musica occidentale, non può che essere fatto in modo rudimentale e limitato con un approccio improvvisativo totalmente "orale". Diventano interessanti invece altri elementi da sviluppare: la composizione diretta e istantanea, la creazione del flusso sonoro, la realizzazione di eventi legati a tratti particolari del suono, come la dinamica, l'opposizione buon suono/cattivo suono, la forzatura e l'estensione timbrica.
1.1.1.2.2. Rapporto con l'improvvisazione delle musiche etniche. Le musiche che si muovono in senso totalmente orale in ambito etnico sono generalmente legate a funzioni sociali, servono a supporto della danza, dell'espressione poetica, dell'esecuzione diretta. Per questo i pezzi sono costruiti partendo da forme semplici e rigidamente formalizzate in cui sono enfatizzati gli artifici del ritmo e della ripetizione. In un contesto culturale diverso, in cui il suono si considera per quello che è e svincolato da pratiche non musicali e in cui la trasportabilità e la replicabilità è consentita dalle tecniche di riproduzione, gli artifici di semplicità della oralità etnica, come il ritmo e la ripetizione, possono essere benissimo superati.
1.1.1.3. L'errore è una componente fondamentale della costruzione del discorso. Conservare l'errore. Il pezzo si sviluppa anche risolvendo gli errori che inevitabilmente vengono. Il mio scopo è esercitare più liberamente possibile la pratica musicale. Lo scopo è dimostrare il processo creativo e non una bella tecnica. Se questa dimostrazione avviene in forma fluida, con bassa percentuale di errori e con buona tecnica probabilmente si sarà ottenuto anche il risultato di aver prodotto qualcosa di piacevole anche per l'orecchio. Ma questa non è la finalità principale.

INDICAZIONI
Suona di getto e contemporaneamente medita sulle conseguenze di ogni suono fatto cercando di prevedere le conseguenze di ogni suono successivo.
 
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